I Weezer su Fortnite: i trend si inseguono o si creano?
Ricordo quando su Second Life anche le Brand affittavano isole su cui sperimentare nuove forme di engagement con il pubblico degli early adopters, dei geek chic. La cosa non ha funzionato, anche perché, nel frattempo, è arrivato Facebook (che non devo nemmeno linkare, perché, appunto, è lui che è diventato popolare e non Second Life). Però, ora c'è Fortnite: che neppure devo linkare, perché è LA piattaforma di MMORPG dove i teen passano gran parte del loro tempo libero. Anche Fortnite ha le isole, come Second Life: ma su queste isole non ci sono i geek chic, non ci sono i nerdisti sperimentatori, non ci sono gli early adopters.
Su una di queste isole ci sono, invece, i Weezer, per lanciare il loro nuovo Black Album: come se fossero la band dei teenager game addicted di oggi. Anche se, di teenager, i Weezer possono al massimo avere dei figli. Perché loro sono una band di nerd-rock anni '90.
E allora mi chiedo: cosa ci fanno degli attempati rocker su Fortnite? E, soprattutto, mi chiedo: i trend vanno per forza inseguiti, anche a costo di risultare patetici (come fa notare Esquire)?
Oppure è arrivato il momento di provare a infrangere i trend, per provare a crearne di nuovi? La domanda, retorica sì, non la chiedo ai Weezer, ma al mercato dell'Advertising, aziende e creativi. Soprattutto ai creativi.